La cavia o porcellino d’India (Cavia aperea porcellus) è un roditore del sottordine degli Istricomorfi (insieme a cincillà e porcospino) e appartenente alla famiglia dei Cavidi. La cavia è originaria della regione delle Ande, nel sud America. Il loro ambiente naturale è dominato da una vegetazione di erbe alte. Il clima è asciutto, semi-arido, stabile tutto l’anno, caratterizzato da giornate temperate e notti fredde. E’ un animale gregario e crepuscolare; non scava tane ma cerca rifugio in ripari naturali o in tane abbandonate. E’ strettamente erbivoro; in natura si nutre di erbe, radici, frutta. Deve la sua popolarità come animale da compagnia alla facilità di riproduzione e di allevamento e alla docilità con cui si lascia maneggiare. E’ un animale socievole che ha bisogno della compagnia dei suoi simili o almeno di essere accudito, carezzato e coccolato spesso. In natura forma dei “branchi” con una rigida struttura gerarchica, in cui un maschio dominante forma un harem e non tollera l’attività sessuale di altri maschi. Quando un maschio giovane raggiunge la maturità sessuale vengono spesso ingaggiate battaglie per la dominanza. Anche le femmine stabiliscono tra loro una gerarchia, ma le femmine sottomesse non vengono allontanate. Le cavie comunicano tra loro (e con le persone) con una ampia varietà di squittii. Ne esistono diverse varietà, le principali delle quali sono: a pelo corto (Inglese), semilungo (Abissina) e lungo (Peruviana). Possono essere monocolori, bicolori o tricolori; i colori fondamentali sono nero, bianco e marrone, ma sono state sviluppate moltissime variazioni di colore. La vita media è di 3-4 anni, ma raramente può arrivare a 6-7 anni.

Caratteristiche anatomiche e fisiologiche

Le cavie sono caratterizzate da un corpo tozzo, con arti corti e dall’assenza di coda (anche se sono presenti le vertebre caudali). Nell’arto anteriore sono presenti quattro dita e in quello posteriore tre. I denti sono a crescita continua. E’ presente la coprofagia; vengono assunte direttamente dall’ano feci più piccole e tenere prodotte nel cieco, ricche di vitamine del gruppo B. Le cavie neonate assumono le feci della madre e in questo modo si procurano la normale flora intestinale. Sia il maschio che la femmina possiedono due capezzoli. Pur avendo solo due mammelle, la femmina può allattare senza problemi anche 3 o 4 piccoli. Come nel coniglio, ai lati dell’ano sono presenti delle ghiandole odorifere, più sviluppate nel maschio. L’assunzione giornaliera di acqua è di circa 10 ml/100 gr, variabile a seconda del tipo di alimentazione; se viene fornito molto alimento fresco le cavie bevono molto poco. L’urina è opaca, di colore giallo crema. La principale caratteristica fisiologica della cavia è che, come i primati, non può sintetizzare la vitamina C, che deve essere fornita con l’alimento. La dose necessaria è di 10-30 mg/kg, ma va aumentata in gravidanza e negli stati di malattia. L’ipervitaminosi C non si verifica in quanto l’eccesso di questa vitamina viene eliminato con le urine.

Alloggio

Le cavie non si arrampicano, per cui non è necessario che la gabbia sia chiusa in cima, purché le pareti siano alte almeno 25 cm. In questo caso è indispensabile che cani o gatti non abbiano accesso alla gabbia. I materiali consigliati sono acciaio, plastica o plexiglas, mentre il legno non è adatto per motivi igienici. Le dimensioni consigliate sono di circa 600 cm2 per un adulto, e di 1000 cm2 per una femmina con i piccoli. Il fondo a griglia è sconsigliato, anche se più igienico, in quanto predispone all’insorgenza di infezioni degli arti. Una cavia allevata su fondo pieno quando viene posta su griglia è soggetta a fratturarsi un arto. E’ consigliabile un fondo pieno con una abbondante lettiera, da cambiare di frequente. La lettiera deve essere costituita da materiale non tossico, assorbente e facile da sostituire. I materiali da preferirsi sono costituiti da carta a pezzetti, fieno o trucioli (non usare lettiere da gatti). La segatura è da evitare perché tende ad attaccarsi ai genitali esterni dei maschi. La paglia è troppo grossolana e tende a causare lesioni agli occhi. Le cavie tendono a rovesciare i contenitori del cibo e dell’acqua o a defecarci dentro. Perciò è indicato utilizzare abbeveratoi a goccia, assicurandosi però di frequente che funzionino correttamente e non siano bloccati. Se una cavia è abituata a bere da una ciotola, può richiedere un po’ di tempo prima di imparare a utilizzare un abbeveratoio a sifone. Un elemento fondamentale dell’arredo è costituito da una casetta che funga da tana, in cui la cavia ama rifugiarsi e nascondersi. La gabbia deve essere collocata in un ambiente tranquillo, non esposto a rumori eccessivi e confusione. Inoltre deve essere riparata dalla esposizione diretta al sole. La temperatura ideale dell’ambiente è di 21°C, con un range di 18-26°. L’umidità deve essere compresa tra il 40 e il 70%. Le cavie sopportano bene le temperature basse ma non quelle elevate, soprattutto in presenza di una umidità elevata. Un maschio può essere tenuto in coppia con una femmina, o con più femmine (fino a cinque) per costituire un “harem”. Non si devono tenere due maschi adulti insieme in presenza di femmine, perché sono molto territoriali e combattivi e si potrebbero causare serie lesioni. Invece 2 o 3 maschi possono convivere pacificamente, a patto di non introdurre mai una femmina.

Alimentazione

La cavia è un erbivoro stretto. E’ molto importante evitare cambi bruschi di alimentazione per evitare disturbi intestinali. E’ inoltre un animale molto difficile nelle abitudini alimentari: se viene fornito un tipo di alimento che non ha imparato a conoscere da piccolo, lo può rifiutare. Anche un cambiamento dei contenitori del cibo può causare un rifiuto ad alimentarsi. L’alimentazione deve comprendere: pellet per cavie, fieno di buona qualità e vegetali (carote, bietole, broccoli, cavolo, spinaci, cicoria, insalata, piante di campo, arance, kiwi). Il pellet per conigli non è adatto all’alimentazione delle cavie perché non contiene vitamina C; in ogni caso occorre ricordare che la vitamina C è estremamente labile e si deteriora in circa sei settimane dalla fabbricazione. Il mangime per cavie contiene in genere il 18-20 % di proteine e il 10-16% di fibra. In commercio si trovano dei mix di pellet e semi, che non sono adatti né alle cavie né ai conigli, perché troppo ricchi di grassi. Inoltre non contengono adeguati livelli di vitamina C. Ogni giorno vanno somministrate verdure fresche e piccole quantità di frutta. Un’alimentazione equilibrata fornisce la quantità richiesta di vitamina C. Se si rende necessario fornire un supplemento di vitamina C, si può aggiungere all’acqua da bere alla dose di 0,5-1 grammo per litro di acqua, da rinnovare ogni 12 ore. Si può anche somministrare direttamente in bocca in gocce. Altri tipi di integrazione sono superflui o addirittura dannosi. L’acqua non deve mai mancare. Occorre notare che spesso le cavie amano giocare con gli abbeveratoi a sifone, soffiando dentro l’acqua appena succhiata. Ciò porta alla contaminazione dell’acqua o anche all’ostruzione del recipiente con le particelle di cibo. I prodotti a base di latte sono da evitare perché le cavie non tollerano il lattosio (nello yogurt non c’è lattosio).

Riproduzione

Le cavie sono riproduttori estremamente precoci. I maschi iniziano a montare a un mese di età, anche se l’eiaculazione si verifica a due mesi; le femmine diventano sessualmente mature a 5-7 settimane di età. Comunque è opportuno accoppiare i maschi a 3-4 mesi e le femmine a 2-3 mesi. Il ciclo estrale dura 15-17 giorni. La gravidanza dura mediamente 68 giorni (59-72 di range, a seconda del numero di piccoli). Al termine della gravidanza la cavia può arrivare a raddoppiare il proprio peso, e va maneggiata con estrema cautela. La cavia può presentare un estro 2-15 giorni dopo il parto, e se si accoppia ha il 60-80% di probabilità di restare gravida. Non è necessario separare la cavia gravida, ma se sono presenti piccoli di altre cavie questi possono succhiare il suo latte e quindi privarne i nuovi nati. Verso la fine della gravidanza la sinfisi pubica, fibrocartilaginea, si separa progressivamente fino a 2,5 cm il giorno prima del parto. Se una cavia viene accoppiata per la prima volta dopo i sette mesi di età può non riuscire a partorire, in quanto è avvenuta l’ossificazione della sinfisi pubica. In questo caso è necessario ricorrere al taglio cesareo. Il parto dura circa 30 minuti e si verifica in genere di notte. Il numero medio di piccoli è tre (ma può andare da 1 a 6). Maggiore è il numero di cuccioli, più questi sono piccoli. Se sono troppo piccoli hanno poche possibilità di sopravvivenza; se sono troppo grossi possono esserci problemi di distocia. Dopo il parto la madre solitamente mangia le placente. I piccoli sono molto precoci; nascono coperti di pelo, con gli occhi aperti e camminano; iniziano a mangiare cibo solido entro pochi giorni. La prima poppata non si verifica prima di 12-24 ore. I piccoli si possono toccare senza pericolo già poche ore dopo la nascita, in quanto la madre non li rifiuterà. Questo aiuta anche a farli socializzare con le persone. Come primi alimenti si può lasciare a disposizione dei piccoli del pellet inumidito con acqua e carote grattate. La produzione del latte dura circa 18-30 giorni, e i piccoli si possono svezzare a 2-4 settimane.

Cura degli orfani

Essendo tanto sviluppate alla nascita le piccole cavie orfane hanno possibilità di sopravvivenza migliori di altri roditori. Il cibo solido viene consumato già al secondo giorno di vita, e si sa che cavie rimaste orfane al terzo giorno sono sopravvissute senza nessun aiuto. Tuttavia le possibilità di sopravvivenza sono migliori se i piccoli ricevono del latte durante la prima settimana. Se è disponibile una cavia balia, è possibile che essa accetti facilmente piccoli non suoi. E’ in ogni caso utile tenere i piccoli con una cavia adulta perché imparino a mangiare copiando le sue abitudini. Il latte di cavia contiene circa il 4% di grasso, l’8% di proteine e il 3% di lattosio. Come rimpiazzo si può utilizzare del latte di vacca intero o dei sostituti del latte per cuccioli. E’ opportuno somministrare tali sostanze solo per un breve periodo, perché le piccole cavie allevate con latte diverso da quello naturale tendono a sviluppare la cataratta. Il latte non deve essere forzato nella bocca della piccola cavia in quanto può causare una polmonite ab ingestis.

Come maneggiare la cavia

Le cavie sono animali docili ed è facile maneggiarle. Per sollevarle è sufficiente circondare con una mano il torace e sostenere il posteriore con l’altra mano. Se spaventata una cavia tende a correre rapidamente intorno alla gabbia, in tal caso è utile abbassare le luci e attendere che si calmi.