Il cane della prateria dalla coda nera, Cynomys ludovicianus, è un roditore della Famiglia degli Sciuridi. Delle cinque specie esistenti di cani della prateria è quello più abbondante e dalla distribuzione più ampia, dal sud del Canada al confine con il Messico. Il nome “cane” gli deriva dal verso simile ad un latrato che emette per avvertire del pericolo i suoi simili. I cani della prateria, se adottati da piccoli, costituiscono ottimi animali da compagnia, sono curiosi e comunicativi, ma richiedono molto affetto e attenzioni, perché non sopportano la solitudine.

Habitat naturale e comportamento allo stato selvatico

Il cane della prateria dalla coda nera vive in colonie o “città” che vanno da uno a diverse migliaia di acri. La colonia più grande di cui si ha notizia era nel Texas, misurava 100 x 250 miglia e contava circa 400 milioni di animali. Attualmente, a causa dell’opera di sterminio a cui sono stati sottoposti e del cambiamento dell’habitat, il territorio che occupano si è ridotto a circa il 5% di quello originario. Il loro habitat naturale è costituito da vaste aree di pianure erbose, in cui scavano dei sistemi di tane sotterranee. Ogni colonia tipicamente scava 30-50 entrate per acro. Le entrate si trovano su montagnole di terra che servono come punto di avvistamento per i predatori e che hanno anche la funzione di impedire l’entrata dell’acqua nella tana. La colonia è sempre sorvegliata da diversi cani della prateria. Le tane possono raggiungere i 5 metri di profondità ed essere lunghe fino a 30 metri. Comprendono diverse camere, tra cui una in cui dormono e si prendono cura dei piccoli. Sono animali molto sociali; la colonia o “città” è divisa in “rioni” (wards) da barriere topografiche (alberi, rocce, strade), delle dimensioni di 5-10 acri. I rioni a loro volta sono divisi in unità più piccole dette “brigate” (coteries). Ogni brigata è formata da un maschio, 1-4 femmine adulte e dai figli di meno di due anni. I membri di una brigata difendono il loro territorio dall’intromissione dei membri di altre brigate. Possiedono un elaborato sistema di comunicazione, con almeno 11 tipi diversi di richiami. I cani della prateria si riconoscono e si salutano toccandosi reciprocamente il naso. Sono animali diurni, che passano la giornata alimentandosi, scavando tane e coltivando le relazioni sociali. Quando la temperatura esterna è molto alta restano dentro le tane. Durante l’inverno restano nelle tane nei giorni di cattivo tempo, ma escono ad alimentarsi se il tempo è bello. Allo stato naturale la dieta è costituita per tre quarti di erbe, mentre in autunno, essendo l’erba meno disponibile, consumano più piante a foglia. Durante l’inverno consumano qualunque tipo di vegetale disponibile. Inoltre passano molto tempo a recidere l’erba senza consumarla, per avere una buona visione de predatori in avvicinamento. Allo stato naturale i cani della prateria non solo hanno molti nemici naturali (volpi, civette, poiane, serpenti a sonagli, coyote, ecc.), ma sono anche colpiti da numerose malattie tra cui la peste, trasmessa dalle pulci, acari respiratori (Pneumocoptes penrosei), l’infezione da hanta virus.

Caratteristiche anatomiche e fisiologiche

La vita media è di 10 anni Il peso varia da 0,5 a 2,2 kg (i maschi sono più grossi delle femmine); in inverno tendono a ingrassare molto. Gli incisivi sono a crescita continua. Non hanno un vero letargo; se la temperatura si abbassa entrano in uno stato di torpore. In caso di malattia spesso i cani della prateria hanno una caduta della temperatura corporea e non rispondono al trattamento se non vengono riscaldati. Possiedono unghie molto lunghe che richiedono di essere accorciate spesso. I maschi nel periodo riproduttivo, in inverno e in primavera, possono diventare molto protettivi verso la femmina e il territorio, creando dei problemi ai proprietari. In tal caso è consigliabile la sterilizzazione.

Alimentazione

I cani della prateria sono strettamente erbivori, come già detto. In cattività l’alimentazione deve basarsi su fieno di buona qualità. Il pellet è adatto come alimento ma favorisce l’obesità, e alcuni autori consigliano di razionarlo o di non somministrarlo affatto. Verdura fresca e frutta possono essere offerte in piccola quantità. Gli individui adulti tendono all’obesità e devono comunque ricevere il pellet razionato, anche se è fisiologico un aumento di peso in inverno, seguito da un ritorno al peso normale in primavera. Non si devono somministrare ai cani della prateria alimenti ricchi di grassi, e in particolare sono da evitare biscotti, cracker, semi e noccioline, alimenti per cani (tra l’altro troppi ricchi di vitamina D) e altre ghiottonerie. L’acqua deve essere sempre a disposizione in contenitori sospesi a sifone.

Alloggio

I cani della prateria hanno bisogno di gabbie spaziose con il fondo solido e le pareti rialzate, del tipo da conigli, con una abbondante lettiera di fieno o paglia, trucioli o carta (non usare lettiere da gatti). E’ importante fornire delle casette o dei tubi in PVC per ricreare le tane. La temperatura ideale è di 20-22°C, con una umidità del 30-70%. Le gabbie messe all’aperto devono essere riparate dall’esposizione diretta al sole, in quanto molto facilmente i cani della prateria sarebbero soggetti a un colpo di calore. In considerazione del loro stile di vita allo stato naturale si può capire come il confinamento continuo in una gabbia possa risultare piuttosto stressante. L’ideale è di lasciarli di tanto in tanto liberi in una stanza. Si tratta inoltre di animali molto socievoli che soffrono per la solitudine.

Riproduzione

I cani della prateria raggiungono la maturità sessuale all’età di 2-3 anni, prima in cattività. Le femmine hanno un ciclo monoestrale di 2-3 settimane (durante marzo e l’inizio di aprile), a ovulazione spontanea. La durata della gravidanza è di 30-35 giorni, con un numero medio di piccoli di 5 (range 2-10). I piccoli nascono molto immaturi, nudi e con gli occhi chiusi. Restano nella tana fino a 6 settimane di età, e quando escono, in maggio o giugno, vengono svezzati e iniziano a mangiare l’erba. In autunno raggiungono la taglia adulta. La femmina ha un solo parto all’anno. La riproduzione in cattività è piuttosto difficile, se non si ricreano le condizioni naturali delle tane.